Borghi italiani e investimenti stranieri: una nuova faccia dell’abitare?

A partire dal 2013 l’andamento del mercato immobiliare italiano è andato lentamente migliorando. Negli ultimi quattro anni però sono circa 360 mila i posti di lavoro polverizzati dalla crisi che sta lentamente allentando la morsa sull’economia cominciando a fare intravedere qualche spiraglio di luce in fondo al tunnel.

Sono molti infatti i borghi italiani che scatenano interesse tra gli stranieri, sia per ragioni legate al turismo, sia legate agli investimenti immobiliari.

I paesi e i borghetti degni di nota non sono certo pochi, se ne possono citare alcuni di seguito. Castelfalfi, per esempio, è un piccolo agglomerato urbano in provincia di Firenze, che dopo mille peripezie storiche è finito in mano al colosso tedesco TUI-Ag. Ristrutturato nella sua totalità, oggi risplende con i suoi 1100 ettari di terreno, 36 casali in via di ristrutturazione   adibiti al turismo di nicchia e un’offerta turistica da sogno per chi decide di passare le proprie vacanze in Toscana all’inegna del relax e della buona cucina.

Poi ancora Figline, Casole, nel senese o Santa Giulia nel perugino. Il turismo italiano si muove secondo percorsi tracciati senza incidere più di tanto sulle sorti di ciò che si va a visitare. Ciononostante la ricchezza del patrimonio culturale e storico del nostro Paese è indubbio e spesso non valorizzato a sufficienza.

In questo modo perciò diventano tantissimi i paesi, più o meno piccoli, che vengono abbandonati dal giro del turismo più popolare e gettonato. I fantastici borghi nei meandri dell’entroterra italiano divengono così invisibili puntini palesi solo a certi occhi: quelli degli stranieri.

I borghi salvati e rivalutati da forze oltreconfine non sono pochi: si può annoverare così il piccolo paese di Tonda. Borgo medievale non distante dal già citato Castelfalfi, nei pressi di Montaione in provincia di Firenze, venne acquistato nel 1974 dagli svizzeri di Hapimag. Il risultato ha portato alla creazione di 400 appartamenti in vendita e un apporto turistico che prima non sarebbe stato possibile.

Un altro paese che segue questa scia è Casole un borgo-castello del X secolo nei pressi di Siena. Restaurato da Timber Resort, ora è in mano a turisti di nazionalità quasi esclusivamente americana.

Gli investimenti privati

Oltre ai grandi colossi che acquistano interi borghi ci sono i privati stranieri che singolarmente decidono di investire nei centri storici italiani. In provincia di Agrigento si può nominare Cianciana, un piccolo centro collinare dove la presenza degli stranieri ha raggiunto il 10% della popolazione.

Si tratta di casi in cui l’Italia non ha fatto nulla per rivalorizzare luoghi incantevoli e pieni di importanza storica, ma che invece sono diventati bersaglio di investimenti oltreconfine.

Una nuova faccia dell’abitare forse, un modo per fare rivivere, almeno in qualche modo, paesi che stavano andando spegnendosi. Purtroppo per noi, l’idea e il merito non sono stati nostri, o nostrani.

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